Adamello Brenta

E’ stato scartato a priori un progetto di conservazione naturalistica che intendesse mantenere ogni cosa esattamente com'è. Il cambiamento risulta opportuno e a volte assolutamente necessario su areali dove vivono da sempre collettività insediate, portatrici di tradizioni, oltre che di aspirazioni, che meritano di essere ascoltate, confrontate e discusse; né é ipotizzabile escludere a priori le attività produttive, con particolare riferimento a quelle storicamente legate alla riproduzione dinamica degli ecosistemi in zone di particolare pregio naturale.
Il piano propone pertanto la conservazione dell’ambiente, attuata, dove necessario, con l'intervento umano, perché fondato sulla conoscenza di tutte le componenti del territorio; in secondo luogo la promozione della ricerca scientifica, poiché il controllo dei sistemi viventi nell'area del parco comporta lo studio e la verifica costante dei rapporti fra uomo e natura; in terzo luogo il sostegno della didattica educativa, dal momento che il Parco costituisce di per sé un laboratorio per la formazione di esperti in problemi ambientali e di gestione del territorio; in quarto luogo la sperimentazione di nuove tecniche di agricoltura, di zootecnia, di selvicoltura naturalistica, di turismo estensivo; e infine l’incentivazione e il sostegno delle funzioni ricreativa ed escursionistica.